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DMB Italia / Re: DMB NIGHT - remembering Corsina
« il: 11 Febbraio 2015, 00:35:15 »È stata una bellissima serata! Non so se a Corsina sarà piaciuta, ma immagino di sì; a me ha portato a fare alcune considerazioni, e a darmi una spiegazione di tutta la faccenda. È un'idea mia, eh, non pretendo che ci crediate anche voi, ma mi piace pensare che sia così.Luigi.... non sono nemmeno in grado di commentare tanto sono impedita ad esprimermi... grazie di queste belle parole... ripeto quello che ho già detto più volte anche quella sera, siete stati immensi e credo che, per quanto la conoscessi (non abbastanza purtroppo) potrei affermare che le sia piaciuto parecchio da lassù
Vedete, all'inizio Con-Fusion era solo un sogno. Un sogno di un ragazzo poco più che diciottenne, con una grande passione e nessuno con cui condividerla. A questo ragazzo viene in mente di provare a fare qui quello che facevano già in America (dove c'erano forum di discussione, scambi, tab... una manna per lui, solo che quella gente era tutta dall'altra parte dell'oceano). E piano, piano, da uno diventano due, poi tre, poi quattro... sempre una manciata di persone (pensate che già all'epoca provammo a fare una petizione, ma raccogliemmo solo poche decine di firme), però questi pochi facevano raduni, scambi, suonate... si divertivano.
Tuttavia Con-Fusion non era nata sotto una buona stella. Pensate: il 10 luglio 1998 la DMB suona a Correggio, il 27 ottobre nasce ufficialmente quella che diventerà Con-Fusion... e da allora i nostri non si fanno più vedere. Per un decennio! Così, dopo un po', anche l'entusiasmo scema, la spinta perde forza, nascono malumori, qualcuno addirittura se ne va.
Poi succede come nelle favole: proprio quando il protagonista raggiunge il fondo, interviene una creatura magica che lo toglie dai guai e realizza il suo sogno. E infatti, a un certo punto, arriva una seconda ondata di appassionati, fra cui una in particolare, la quale ha più entusiasmo, determinazione, passione di tutti. Forse, di tutti gli altri messi assieme. E questa persona, i tuoi sogni, li realizza tutti. Conosce la band, ma non solo: non appena ce n'è l'opportunità, dà la possibilità anche agli altri di incontrare Dave. Scrive il più completo libro sulla band. Vuoi andare a vederli in America, e ti dà modo di andare al Gorge in prima fila. Vuoi vedere pubblicato il più pazzesco concerto della tua vita, e succede anche quello. Incredibile.
Dicevamo delle favole. Anche nelle fiabe, a un certo punto giunge il momento in cui questa creatura fatata esaurisce il suo compito: «Adesso devo andare, forse c'è qualcun altro che ha bisogno di me. Io ti ho indicato la strada, ora puoi andare avanti con le tue gambe. Sei diventato grande, ce la puoi fare». Ecco, io mi sono fatto l'idea che sia andata un po' così.
Credo che possiamo essere felici ed orgogliosi di avere fatto parte di questa storia. E credo che la serata di venerdì ci dimostri qualcosa. La compostezza, la commozione, l'emozione palpabile. Venti persone insieme sul palco, i bambini, le coppie che si sono formate tra di noi, l'amicizia fra persone che vivono a centinaia di chilometri di distanza. Sono legami, legami forti che vanno al di là della comune passione per una band. È qualcosa di importante e prezioso, l'eredità più bella che ci ha lasciato. E penso che questa energia, a lei, sia arrivata. Custodiamola con cura: è lei con noi, e siamo noi assieme a lei.
Grazie a tutti voi per questi due giorni.
